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Sud, raddoppiano le risorse per il bonus Zes: 1,6 miliardi in più e obbligo di comunicare le spese effettuate

Il governo ha raddoppiato i fondi per il credito d’imposta per gli investimenti delle imprese nelle Zona Economica Speciale (Zes) del Mezzogiorno, aggiungendo 1,6 miliardi di euro che portano le risorse complessivamente disponibili a 3,27 miliardi. Grazie alle nuove risorse le aliquote diminuiranno meno drasticamente rispetto a quanto paventato dalla recente comunicazione dell’Agenzia delle Entrate. Ci sarà però l’obbligo di comunicare le spese effettuate entro il 2 dicembre 2024.

La temuta riduzione delle aliquote per il credito d’imposta ZES sarà meno drastica di quanto paventato dalla recente comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, che operando il riparto dei fondi per le risorse prenotate – ben 9,4 miliardi a fronte di 1,67 miliardi disponibili – aveva letteralmente abbattuto le aliquote portando, per esempio, l’aliquota del 60% spettante agli investimenti effettuati da una piccola impresa in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia al 10,6% – appena il 17,7% del massimo previsto.

Nell’ambito del decreto legge 113 del 9 agosto 2024 contenente “Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico”, cioè il cosiddetto decreto omnibus, varato il 7 agosto dal Consiglio dei Ministri e pubblicato il 9 agosto in Gazzetta Ufficiale, il governo ha infatti approvato un importante rifinanziamento per incentivare le imprese che investono nella Zona Economica Speciale (Zes) del Mezzogiorno.

Il decreto legge prevede un aumento di 1,6 miliardi di euro della dotazione della risorsa, portando il totale degli incentivi a 3,27 miliardi di euro. Viene così sostanzialmente raddoppiato l’importo iniziale di 1,67 miliardi – e aumenta di conseguenza la percentuale del credito d’imposta fruibile, che dal 17,67% passerà a oltre il 34% (l’aliquota spettante alla piccola impresa dell’esempio di sopra sarà quindi superiore al 20,8%). Una percentuale che però potrebbe anche crescere ancora in vista delle prevedibili rinunce, che porteranno quindi a un riparto finale più favorevole per le imprese.

L’obbligo della comunicazione


L’aumento delle risorse non è infatti l’unica novità: sulla scorta di quanto previsto per i crediti d’imposta 5.0 che richiedono anche una comunicazione intermedia sull’avanzamento degli investimenti, anche nel caso della ZES le imprese dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate un’attestazione del completamento dell’investimento tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2024. Questa comunicazione, “a pena di decadenza dall’agevolazione”, dovrà confermare che gli investimenti indicati sono stati realizzati entro il 15 novembre 2024.

La comunicazione dovrà includere l’ammontare del credito d’imposta maturato, le relative fatture elettroniche e gli estremi della certificazione delle spese ammissibili rilasciata dal revisore legale dei conti.

Con la prevedibile decadenza di alcune domande in virtù di questo meccanismo, il Governo si augura che la percentuale del credito d’imposta effettivamente spettante alle imprese torni ad avvicinarsi ai livelli massimi previsti dalla legge.

Il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnnr, Raffaele Fitto, ha anche detto, in una lettera inviata ai presidenti delle Regioni, che il decreto consentirà anche “di agevolare i medesimi investimenti – fino al raggiungimento dell’intensità massima consentita dalla normativa europea in materia di aiuti – mediante l’impiego delle risorse dei programmi regionali della politica di coesione europea 2021-2027, nel rispetto delle previsioni dei medesimi programmi e nei limiti delle risorse determinate da ciascuna Regione”.

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